Tienimi con te (eNewton Narrativa) (Italian Edition) by Sorensen Jessica

autore:Sorensen, Jessica [Sorensen, Jessica]
La lingua: ita
Format: mobi, epub
ISBN: 9788854159617
editore: Newton Compton editori
pubblicato: 2013-08-05T22:00:00+00:00

Capitolo 12

Micha

L’aereo atterra, ci registriamo all’hotel assurdamente lussuoso che mio padre ha prenotato e decidiamo di fare un giro turistico. I marciapiedi sono strapieni e il traffico è praticamente fermo. È il primo pomeriggio, ma fa freddo e gli edifici sono così alti che il sole quasi non arriva ai piani più bassi, o al suolo.

Ella indossa una giacca con il cappuccio e dei mezzi guanti, ma trema di freddo mentre sorseggia il caffè.

«Hai freddo bimba?», le chiedo tirandomi il cappuccio sulla testa.

Annuisce con il caffè accostato alle labbra. «Mi sa che mi sono abituata un po’ troppo al clima di Las Vegas».

Mi avvicino e le sfrego le mani sulle braccia per generare calore. «Pensa come sarà tornare a casa a Natale allora. A Star Grove fa molto più freddo che qui».

Mentre beve il caffè la cingo con le braccia, guidandola tra la folla. «Non penso di andare da nessuna parte a Natale».

Torno al suo fianco e intercetto il suo sguardo. «Che vuoi dire? Non puoi restare da sola al campus per tre settimane».

«Non voglio tornare in una casa vuota, Micha», dice. «E non starò da sola. Neanche Lila torna a casa».

Ci fermiamo al semaforo e aspettiamo il verde in mezzo alla folla, il traffico ci sfreccia davanti.

«Puoi stare da me», le propongo. «Sono disposto anche a cederti il mio letto».

Mi lancia un’occhiataccia. «Certo, non dovevamo avere due letti separati anche qui in hotel?»

«Ehi, è stato mio padre a prenotare», dico mentre lei si toglie i capelli dalla bocca. «Non è colpa mia».

«Ah sì». Alza gli occhi al cielo. «Ma guarda che fortuna per te».

«Sì, per me è una fortuna». Sto camminando sul filo del rasoio. «Così se sarò troppo eccitato dovrò solo convincerti a mettere una gamba sopra di me e scommetto che ti lascerai toccare un’altra volta. Sai, diventi un po’ monella quando sei in una stanza buia».

Un ragazzo più grande con i capelli fini e gli occhiali sta ascoltando la nostra conversazione con un gran sorriso sulla faccia. «Non è andata proprio così», dice Ella.

Lancio uno sguardo intimidatorio al pervertito che ci sta ascoltando, lui si volta di colpo. «È andata esattamente così, bellezza, e tu lo sai».

Butta giù il caffè per nascondere l’espressione imbarazzata. «Non so di cosa parli».

Intreccio le dita alle sue, attraversiamo la strada insieme alla folla e ci fermiamo dall’altro lato per guardarci intorno.

«C’è qualche posto in particolare dove vuoi andare?», le chiedo. «Central Park? Ti va di pattinare sul ghiaccio?».

Alza la testa e si scherma gli occhi con la mano mentre guarda in alto verso l’Empire State Building che si innalza nel cielo. «Voglio salire lassù».

Mi si stringe qualcosa nel petto al ricordo di lei sul ponte: in equilibrio sull’orlo, pronta a gettare via la sua preziosissima vita.

«Sei sicura?», le chiedo espirando lentamente. «Ci sono un sacco di cose che potremmo fare».

Sorride e mi tira per un braccio. «Sì. Adesso vieni».

Scaccio via il più possibile quel ricordo dalla mia mente e con un po’ di riluttanza le permetto di guidarmi lungo la strada.

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